Nuova Riveduta:

Giosuè 13:23

Al territorio dei figli di Ruben serviva di confine il Giordano. Questa fu l'eredità dei figli di Ruben, secondo le loro famiglie, con le città e i villaggi annessi.

C.E.I.:

Giosuè 13:23

Il confine per i figli di Ruben fu dunque il Giordano e il territorio limitrofo. Questa fu l'eredità dei figli di Ruben secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi.

Nuova Diodati:

Giosuè 13:23

Al territorio dei figli di Ruben faceva da confine il Giordano. Questa fu l'eredità dei figli di Ruben secondo le loro famiglie, con le città e i loro villaggi.

Riveduta 2020:

Giosuè 13:23

Al territorio dei figli di Ruben faceva da confine il Giordano. Questa fu l'eredità dei figli di Ruben secondo le loro famiglie: con le città e i villaggi annessi.

La Parola è Vita:

Giosuè 13:23

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Giosuè 13:23

Al territorio dei figliuoli di Ruben serviva di confine il Giordano. Tale fu l'eredità de' figliuoli di Ruben secondo le loro famiglie: con le città ed i villaggi annessi.

Ricciotti:

Giosuè 13:23

La frontiera dei figli di Ruben divenne il Giordano e questo è il possedimento dei Rubeniti secondo le loro famiglie, le loro città e i loro villaggi.

Tintori:

Giosuè 13:23

Il Giordano fu il confine dei figli di Ruben. Queste sono le città e i villaggi dati in possesso ai Rubeniti, secondo le loro famiglie.

Martini:

Giosuè 13:23

E il Giordano fu il confine de' figliuoli di Ruben. Ecco la terra, e la città, e i borghi assegnati a' Rubeniti secondo le loro famiglie.

Diodati:

Giosuè 13:23

E i confini de' figliuoli di Ruben furono il Giordano e i confini. Questa fu l'eredità de' figliuoli di Ruben, secondo le lor nazioni, cioè: quelle città e le lor villate.

Commentario abbreviato:

Giosuè 13:23

7 Versetti 7-33

La terra deve essere divisa tra le tribù. È volontà di Dio che ogni uomo conosca il proprio e non prenda quello che è di un altro. Il mondo deve essere governato non con la forza, ma con il diritto. Ovunque sia la nostra dimora e in qualunque modo onesto sia assegnata la nostra parte, dobbiamo considerarla assegnata da Dio; dobbiamo esserne grati e usarla come tale, mentre ogni metodo prudente deve essere usato per prevenire le dispute sulla proprietà, sia al presente che in futuro. Giosuè deve essere qui un tipo di Cristo, che non solo ha vinto le porte dell'inferno per noi, ma ci ha aperto le porte del cielo e, avendo acquistato l'eredità eterna per tutti i credenti, li metterà in possesso di essa. Ecco una descrizione generale del paese dato alle due tribù e mezzo da Mosè. Israele deve conoscere il proprio territorio e attenersi ad esso; non può, con la scusa di essere il popolo particolare di Dio, invadere i suoi vicini. Due volte in questo capitolo si nota che alla tribù di Levi Mosè non diede alcuna eredità: cfr. Nu 18:20. Il loro sostentamento deve essere ricavato da tutte le tribù. I ministri del Signore devono mostrarsi indifferenti agli interessi mondani e il popolo deve fare attenzione a non mancare nulla di adeguato. Sono felici coloro che hanno come eredità il Signore Dio d'Israele, anche se poco di questo mondo è loro toccato in sorte. Le sue provvidenze provvederanno alle loro necessità, le sue consolazioni sosterranno le loro anime, finché non otterranno la gioia celeste e i piaceri eterni.

Riferimenti incrociati:

Giosuè 13:23

22 Nu 22:5-7; 24:1; 31:8; 2P 2:15; Giuda 1:11; Ap 2:14; 19:20

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